Mercato camion fa -23% a settembre. Fenoglio: «L'unica politica verde è rinnovare un parco di 14 anni di età»

Il tonfo. È quello prodotto a settembre dal mercato dei veicoli industriali superiori alle 3,5 ton stando alle stime del Centro Studi UNRAE, basate sulle immatricolazioni fornite dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che parlano di una flessione rispetto allo stesso mese del 2018 del 23%. Vale a dire 1.148 veicoli a fronte di 1.490. Stessa musica, se non addirittura peggiore nel segmento superiore alle 16 tonnellate, dove la flessione raggiunge il 23,3% stante i 934 veicoli immatricolati quest’anno a fronte dei 1.217 di quello scorso. Così, aggiornando l’andamento complessivo dell’anno si ottiene una flessione del 6,3% nel segmento superiore alle 3,5 ton (17.751 unità verso 18.942) e del 6,6% in quelle sopra le 16 ton (14.298 contro 15.309).

In casa UNRAE, il presidente della Sezione Veicoli Industriali, Franco Fenoglio, non appare molto sorpreso, visto che già a giugno aveva preannunciato il «brusco arresto che stava subendo il mercato dei veicoli industriali» e previsto un calo consolidato del 5%. Adesso, semmai, puntualizza che «se la promessa di avviare l’iter per la presentazione delle domande di finanziamento a valere sul Decreto investimenti 2019 entro la fine dell’anno non sarà mantenuta, potremmo trovarci infatti a una contrazione ben maggiore».

Il problema, secondo Fenoglio, è la mancanza di una «seria e razionale strategia di sviluppo», che induce le imprese ad «attuare tattiche di sopravvivenza che portano allo spreco di risorse pubbliche, dal cui impiego il Paese non trae alcun beneficio». E una strategia seria, secondo il presidente VI di UNRAE, dovrebbe essere quella di «ottenere un significativo rinnovo del parco circolante, la cui anzianità media continua intanto a crescere», invece che di lanciarsi in «vaghe affermazioni sulla necessità di attuare una politica verde». Perché altrimenti, andando avanti così si ottiene un clamoroso paradosso: da una parte i Costruttori di veicoli vengono stressati per realizzare prodotti tecnologicamente sempre più sofisticati e sempre meno inquinanti e sicuri e dall’altra parte – quantifica Fenoglio – «il 61,7% dei veicoli con massa totale a terra superiore alle 3,5 ton circolante in Italia è ante Euro IV» con un’età media di 13,8 anni, tra le più elevate d’Europa.

Fonte: Articolo 8798 del 9 Ottobre – Uomini e Trasporti