Il collasso delle vendite nel settore dei veicoli da trasporto merci non fa sconti a nessun comparto: veicoli commerciali, mezzi pesanti, rimorchi e semirimorchi. Sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal MIT, il Centro studi e statistiche di Unrae (l’associazione delle case automobilistiche estere) ha comunicato che nel mese di marzo il mercato dei trainati – rimorchi e semirimorchi con massa totale a terra superiore a 3,5 ton – ha chiuso a -61% rispetto allo stesso periodo del 2019 (723 unità immatricolate contro 1.853). «Se si considerano attendibili i dati del FMI, che prevede un calo di oltre il 9% del PIL italiano per il 2020, con una ripresa nel 2021 di quasi il 5% – commenta Sandro Mantella, coordinatore del Gruppo rimorchi, semirimorchi e allestimenti di Unrae – diventa difficile prevedere quali potranno essere gli sviluppi del mercato per l’anno in corso e per i successivi, anche tenendo conto di possibili peggioramenti per l’eventuale perdurare delle misure di contenimento. Serve perciòliquidità immediata per sostenere domanda e offerta di prodotto, insieme con il sostegno di politiche fiscali mirate». «È l’occasione, seppure tragica – puntualizza Mantella – per procedere a un ripensamento delle politiche di sostegno al settore: finanziamenti strutturali; maggior attenzione ai problemi della sicurezza e ambientali; snellimento delle procedure per la concessione dei finanziamenti già predisposti; semplificazione delle pratiche per omologazione e immatricolazione dei veicoli, specie per quelli per il trasporto a temperatura controllata e per le merci pericolose».  

Fonte: Articolo del 23 Aprile 2020 – Uomini e Trasporti