Il consiglio dei ministri riunito ieri sera ha portato a 25 centesimi per un mese la riduzione del prezzo dei carburanti, superiore al previsto grazie a un extragettito proveniente dall’Iva. L’autotrasporto invece vede trasformare in norme molti dei punti del protocollo siglato soltanto due giorni fa tra associazioni di settore e viceministra Bellanova. E soprattutto si vede destinare un fondo consistente con cui lenire le ferite prodotto dall’impennata dei prezzi del gasolio.

 

Per tutti il prezzo dei carburanti scende di 25 centesimi al litro per un periodo di trenta giorni dall’entrata in vigore della disposizione. Ma per l’autotrasporto c’è un pacchetto dedicato che contempla anche la creazione di un fondo di 500 milioni di euro finalizzato proprio ad arginare il peso sopportato dalle aziende del settore dal caro gasolio. Sono alcune delle misure adottate dal Consiglio dei ministri del 18 marzo, che adesso prenderà la forma del decreto e quindi della Gazzetta Ufficiale. E in questo modo, peraltro, diventeranno legge in tempi record una buona parte dei punti contenuti nel protocollo sottoscritto dalle associazioni dell’autotrasporto con la viceministra Teresa Bellanova soltanto il 17 marzo. Quindi con un ritmo legislativo letteralmente da fase di emergenza. Ma andiamo a vedere più da vicino i contenuti del provvedimento di maggiore interesse per l’autotrasporto.

Come disposizioni di ordine generale, oltre alla riduzione del prezzo di benzina e gasolio di 25 centesimi di euro al litro per un periodo di 30 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento, molto più alta di quella prevista in virtù di un extragettito proveniente dalle entrate dell’Iva sui carburanti, va ricordata anche la possibilità per le imprese con sede in Italia di richiedere ai propri fornitori la rateizzazione delle bollette per i consumi energetici dei mesi di maggio e giugno per un massimo di 24 mesi. 

Rispetto all’autotrasporto, invece, i provvedimenti – ulteriori a quelli del valore di 80 milioni contenuti nel decreto Energia 17/2022 – prevedono:

  • l’istituzione di un Fondo di 500 milioni per l’anno 2022 con cui aiutare il settore a contenere gli effetti economici generati dall’impennata dei prezzi dei carburanti; 
  • il rifinanziamento con 38,5 milioni di Marebonus e Ferrobonus per il 2022. Da quanto compare nel decreto il flusso del contributo non sembra puntare direttamente al trasportatore. Punto controverso sul quale però c’era sempre stata la contrarietà di Bruxelles;
  • l’inserimento obbligatorio nei contratti di trasporto della clausola di adeguamento della tariffa all’aumentare (o diminuire) del prezzo del carburante in misura superiore al 2% rispetto a quello preso a riferimento al momento della stipula del contratto o dell’ultimo adeguamento effettuato. Per i contratti in forma verbale si prevede che il corrispettivo sia determinato in base ai valori indicativi dei costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto pubblicati e aggiornati periodicamente dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili; 
  • stanziamento di 15 milioni di euro per l’anno 2022, destinati al Comitato centrale per l’Albo degli autotrasportatori affinché li eroghi alle imprese per la riduzione compensata dei pedaggi autostradali, e di ulteriori 5 milioni per la deduzione forfetaria delle spese non documentate
  • l’esonero per l’anno 2022, per le imprese di trasporto merci per conto terzi, dal versamento del contributo all’Autorità di regolazione dei trasporti. La misura comporta per il settore un risparmio complessivo di circa 1,4 milioni di euro e ne beneficeranno circa 3.114 imprese di autotrasporto merci. 

 

Fonte: Uomini e Trasporti

https://www.uominietrasporti.it/professione/leggi-e-politica/il-cdm-riduce-di-25-cent-il-prezzo-dei-carburanti-e-stanzia-500-milioni-taglia-gasolio-per-lautotrasporto/